- argomento: diritto
- anno di pubblicazione: 2006
- pagine: 248
- formato: cm 14.5x23
- peso: kg 0.350
Capitolo I
L’informazione tra codici e diritto comunitario
1. Il tempo della comunicazione quale criterio selettivo della disciplina dell’informazione
2. L’informazione nella fase di primo contatto: il rilievo della pubblicità commerciale
3. L’informazione nel corso delle trattative e il principio di buona fede
4. Il nuovo modello di scambio e l’incidenza della pubblicità nelle decisioni di acquisto
5. L’impossibile reductio ad unum delle esigenze del consumatore e degli interessi dei concorrenti. La pubblicità ingannevole o illecita nella disciplina di derivazione comunitaria
6. La svolta nella politica di tutela dei consumatori: dalla pubblicità ingannevole alle pratiche commerciali sleali
Capitolo II
La direttiva 2005/29/CE
1. Trattamento unitario dell’informazione nella fase che precede la scelta del contrarre
2. Le esigenze del consumatore come criterio d’individuazione dei tempi e dei contenuti dell’informazione. a) Le pratiche commerciali “ingannevoli”
3. Segue: b) Le pratiche commerciali aggressive 61 4. Unicità del fenomeno pubblicitario e pluralità di discipline. L’interesse coinvolto quale parametro di selezione del trattamento giuridico dell’informazione precontrattuale
5. I rimedi previsti dalla direttiva sulle pratiche commerciali sleali come “frammenti” nel sistema di tutele del consumatore
Capitolo III
La protezione del consenso in itinere nei rapporti di consumo
Sezione Prima
La progressiva vincolatività delle informazioni nel diritto europeo dei contratti
1. Verso la “contrattualizzazione” del messaggio pubblicitario
2. L’opuscolo informativo nei contratti di vendita di “pacchetti turistici”
3. Il documento informativo nei contratti di acquisto “di un diritto di godimento ripartito di beni immobili”
4. La pubblicità relativa ai contratti di credito al consumo
5. Le dichiarazioni pubbliche del produttore e le garanzie nella vendita
6. Inserimento della direttiva 2005/29/CE nel sistema di tutele del contraente debole. Cenni e rinvio
Sezione Seconda
Le vie della contrattualizzazione
7. L’intervento sulla formazione del contratto
8. Inadeguatezza di criteri “automatici” di conformazione
9. La vocazione conformatrice dell’attività interpretativa nel contratto
10. Il ruolo della comune intenzione delle parti
11. Comune intenzione e contegno complessivo delle parti nella contrattazione asimmetrica
12. Il valore del principio in claris non fit interpretatio
13. La rilevanza ermeneutica della condotta antecedente alla conclusione del contratto
14. L’informazione prenegoziale quale parametro per risalire alla comune intenzione dei contraenti. Il limite delle antinomie di sensi tra dichiarazione negoziale e informazione
Capitolo IV
Contrattualizzazione dell’informazione prenegoziale e conformazione del regolamento. la prospettiva dei rimedi
Sezione Prima
Verso un’autonomia privata “efficiente”
1. L’autonomia privata nella Costituzione italiana
2. Il rapporto tra ordinamento giuridico ed autonomia privata nel diritto contrattuale europeo
3. I caratteri della normativa europea in tema di protezione del contraente debole
4. I nuovi parametri di valutazione del contratto
5. Segue: l’interazione tra atto e attività e le sue ricadute sulla validità dell’atto
6. Diretta riconnessione del sistema rimediale all’interesse leso (la perdita della fattispecie)
7. La natura conformativa dei rimedi nel diritto europeo dei contratti
8. La rilettura in chiave sistematica del divieto di pratiche commerciali sleali
Sezione Seconda
La nullità virtuale di protezione e la sostituzione di clausole
9. Il giudizio di validità quale “sede naturale” dell’intervento conformativo sul regolamento
10. La nullità virtuale di protezione quale rimedio contro la violazione del divieto di pratiche commerciali ingannevoli
11. Fondamento positivo del meccanismo sostitutivo
12. La vincolatività dell’informazione commerciale quale rimedio di conformazione del regolamento
13. Vincolatività dell’informazione precontrattuale: verso un nuovo modello di emersione dell’interesse negoziale