«L’uso delle abbreviature anziché scrivere per disteso alcune parole è forse poco meno antico della scrittura alfabetica stessa…». Così si esprimeva quasi quarant’anni or sono Giorgio Concetti. In effetti, scrivere abbreviando la struttura grafica di alcune lettere, è un modo di registrare testi più o meno estesi sempre praticata dai tempi più antichi sino ad oggi. Studiare gli usi abbreviativi significa studiare uno degli aspetti più problematici e interessanti delle pratiche di scrittura del passato. Nicoletta Giovè Marchioli ricerca nel variegato mondo delle testimonianze grafiche di tutta l’intera età che definiamo romana; il campione prescelto comprende infatti papiri documentari, tavolette cerate, ostraka, graffiti, libri e iscrizioni: un panorama completo della produzione scritta in un arco lungo, dal I secolo a.C. al mitico e decisivo IV secolo d.C.: insomma da Augusto a Cassiodoro.